Bloccare un finanziamento: si può?

Innanzitutto bisogna distinguere cosa si intende per bloccare, se sospenderlo o se non voler più pagarlo.

La nuova normativa sul credito al consumo prevede delle possibilità di recesso da un finanziamento con procedura semplificata.

Per chi acquista dei beni, è possibile procedere nell’arco di quattordici giorni al recesso del contratto (e quindi del relativo pagamento del bene stesso) senza dover necessariamente dare alcuna spiegazione. Quindi, anche se un prodotto è integro, e, ad esempio, una spesa imprevista vi impedisce di far fronte al pagamento, se avete proceduto all’acquisto entro 14 giorni potrete bloccare le rate e restituire il prodotto. Contemporaneamente saranno annullati da ogni validità sia l’acquisto che il relativo finanziamento.

Al di là dei singoli acquisti, poi, uno dei problemi che più attanagliano gli italiani dopo l’arrivo della crisi economica dal 2007 è il pagamento del mutuo. In questi casi, anche se le rate si rivelano essere troppo alte, le vedremo andare avanti nonostante la riduzione del potere d’acquisto, la riduzione del reddito o la perdita del lavoro.

Soprattutto in quest’ultimo caso, come è possibile riuscire a trovare una soluzione?

L’asprezza della crisi non ha permesso di lasciare insoluta questa risposta, per cui una soluzione di blocco – seppur momentaneo – del mutuo è stata prevista congiuntamente da un accordo tra il Ministero dell’Economia e l’Associazione Bancaria Italiana. In particolare, da quest’accordo è stata decisa la possibilità per le famiglie più in difficoltà di poter sospendere il pagamento del mutuo fino a dodici mesi. Questa misura è adottabile da chi ha visto una sospensione del proprio lavoro o la perdita dell’occupazione più importante di lavoro. In questo senso, si possono includere non soltanto i dipendenti veri e propri, ma anche i tanti soggetti che lavorano con un contratto di collaborazione coordinata e continuativa (il famoso contratto a progetto), e può essere richiesta per tutti i casi di mutui ipotecari privati.

Per quei lavoratori finiti in cassa integrazione di tipo straordinario o in deroga a causa di chiusura o ristrutturazione di aziende, le banche devono impegnarsi se fatto richiesta a fornire ai clienti in difficoltà quote di cassa integrazione anticipate.

Sono però richieste anche alcune altre condizioni che devono essere soddisfatte per poter accedere alla sospensione del mutuo, vale a dire:

–          Mutuo in fase di ammortamento;

–          Superata una fase di 2 anni (24 mesi) di ammortamento regolare;

–          Massimo tre rate scadute non pagate.

 

Il decreto Salva Italia ha poi previsto anche la possibilità di sospensione per 18 mesi in caso di prima casa, se sussistono le seguenti condizioni:

–          Mutuo prima casa;

–          In ammortamento da almeno 12 mesi e di importo inferiore a 250mila euro;

–          Indice ISEE della famiglia inferiore a 30000 euro;

–          Immobile non di lusso, quindi rientrante nelle aree catastali di tipo A/1, A/8 i A/9.

Tale misura è riconoscibile per un massimo di due volte e riguarda le famiglie che non riescono a far fronte al mutuo per motivi ben definiti quali:

–          Perdita del lavoro a tempo indeterminato o fine del contratto parasubordinato con assenza di nuovo lavoro a tre mesi di distanza;

–          Improvvisa condizione di non autosufficienza di un familiare che porta almeno il 30% del reddito complessivo;

–          Pagamento di spese mediche documentate non inferiori a 5000 euro;

–          Spese di manutenzione straordinaria o riadeguamento funzionale dell’immobile stesso per lavoro improcrastinabili.

–          Aumento del 25% delle rate a tasso varabile del mutuo (se semestrali) o del 20% (se mensili o trimestrali).

La richiesta della sospensione va fatta tramite alla banca con cui è stato concordato il mutuo.

Tuttavia, alla ripresa del mutuo, la banca indica i costi sostenuti per la sospensione chiedendone rimborso, da corrispondere entro 15 giorni.

immagini: sxc.hu

Altri articoli utili:

1 Comment on "Bloccare un finanziamento: si può?"

  1. maria grazia comito | 26 Settembre 2013 at 05:32 |

    vi informo che avevo un’attività ed ho sospeso per motivi economici. Ho chiesto a sospensione di un mutuo e di alcuni prestiti personali, non ho avuto nessuna sospensione come devo fare. Questo accordo tra il ministro e le banche non viene rispettato….a pagare siamo sempre noi…cosa devo fare…fatemi sapere grazie
    maria grazia comito

Comments are closed.