Come scegliere un buon finanziamento?

L’attuale perdurante crisi economica porta sempre più persone ad indirizzarsi verso la richiesta di finanziamenti nel momento in cui dobbiamo gestire delle spese impreviste particolarmente onerose.  Per non trovarsi pentiti in un secondo momento, è bene comunque evitare di fare delle scelte affrettate.

Non sempre nel momento in cui richiediamo un finanziamento o confrontiamo più possibilità differenti di prestiti, riusciamo a capire facilmente qual è la scelta migliore per i nostri interessi. Ogni preventivo è caratterizzato dalla presenza di molti dati e variabili che vanno tutti presi in considerazione per definire la scelta ottimale, come ad esempio la rata, le spese istruttorie, il Tasso Annuale Nominale e il Tasso Annuo Effettivo Globale nonché gli oneri accessori. Ognuna di queste varianti può essere differente ed è necessario valutarle con attenzione per riuscire a capire quale sia il miglior finanziamento per il nostro caso in particolare.

In più, molti dubbi vengono in mente nel momento in cui si vuol richiedere un finanziamento: quanto denaro possiamo ottenere e in che modo, se è necessario ipotecare nostre proprietà o meno, se è possibile consolidare i debiti oppure no, ed altre.

Il modo migliore per effettuare una scelta è quella di affidarsi a una seria consulenza professionale che possa far conoscerci i punti a favore e quelli a sfavore dei diversi finanziamenti possibili.

Ciò che dobbiamo considerare in primis è: la somma di denaro di cui abbiamo bisogno, la quota massima del nostro reddito che possiamo impiegare per restituirlo e il tempo limite entro cui pensiamo di dover estinguere il prestito. Definiti questi fattori-chiave, dobbiamo valutare quei finanziamenti che possono essere attuati in base alla nostra situazione lavorativa (autonomo, dipendente, pensionato, ecc.) e identificare i “papabili”.

Le domande che è obbligatorio farsi sono: di quanto denaro necessitiamo? In quanto tempo dobbiamo rimborsarlo? Quanto siamo disposti a spendere in più per rimborsarlo? Quale tipo di finanziamento fa al nostro caso?

È altresì obbligatorio controllare gli altri elementi di valutazione e combinarli insieme per identificare la scelta migliore.

Il Tasso Annuo Nominale di interesse (TAN) che gli istituti di credito usano per fissare la quota rateale mensile. Più il TAN è basso, più la rata diverrà conveniente.

Le spese accessorie vanno valutate separatamente perché questi costi non sono inclusi nel TAN: delle spese accessorie molto elevate possono annullare e rendere sconveniente anche un finanziamento con un TAN più basso di altri.

Per questo motivo, il tasso migliore per una valutazione complessiva è invece il TAEG, vale a dire il Tasso Annuo Effettivo Globale. Il TAEG ricomprende anche le spese accessorie, le cui più importanti voci sono: spese di istruttoria, di gestione e incasso delle rate, imposte di bollo o sostitutiva sul contratto, costo delle comunicazioni periodiche, spese per la chiusura della pratica e costo di eventuali assicurazioni se presenti.

Perciò, è il TAEG l’indice sintetico di riferimento per un’analisi rapida, fermo restando che è bene controllare singolarmente tutte le voci di spesa e le modalità di rimborso proposte.

Il costo assicurativo non è sempre obbligatorio, ma può essere anche facoltativo. Ricordiamo tuttavia che è bene valutare un’assicurazione, perché mette al riparo da rischi di insolvenza in presenza di eventi negativi imprevedibili.

Dobbiamo anche tener conto della durata: più un finanziamento viene “spalmato” su più anni più vedremo incrementare le possibilità che sia accettato dall’istituto creditore e avremo delle rate più basse. Una banca non concede dei prestiti a chiunque, ma valuta la capacità di restituire il prestito di ogni soggetto che ne fa richiesta. Il modo standard in cui effettua questa valutazione è controllando che ogni rata non superi il 30% de tuo reddito mensile, un calcolo che è facilmente possibile fare in via preventiva.

foto: stockxchng (1); photoxpress (2); morguefile (3).

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